domenica 30 agosto 2015

Chiesa della Madonna della Provvidenza


Chiesa Madonna della Provvidenza
foto Pietro Opiglia

Le suore Ausiliatrici delle anime del Purgatorio, a Trieste dette "Suore Francesi", perché fondate a Parigi dalla Beata Eugenia Smet, sono arrivate nella nostra città nel 1908. Si sistemarono nell'edificio precedentemente occupato dalle Suore Scolastiche di Marburgo, giunte a Trieste dieci anni prima.
Nel 1910 acquistarono la proprietà di Margherita Damianovich e iniziarono a costruire la chiesa, affidando il progetto all'ing. Giuseppe Gualandi.
Il primo dicembre 1912 venne benedetta la cappella inferiore, trasformata in teatrino delle educande il 14 maggio 1914, quando sarà completata la chiesa superiore.
Questo fu il primo edificio sacro a Trieste ad essere costruito con le nuove tecniche del cemento armato, fu anche la prima chiesa ad essere dotata di impianto di riscaldamento.
Le suore si prodigarono per l'educazione delle giovani, l'assistenza ai poveri ed ai malati. Organizzarono feste di beneficenza e spettacoli con le educande, in un teatrino sempre affollato.
Rimasero a Trieste fino al 1966, quando la casa madre di Parigi ordinò il definitivo rientro.
Le parrocchie della Madonna della Provvidenza e Nostra Signora di Sion (in via Don Minzoni 5) vengono fuse, dal vescovo Bellomi, il 15 novembre 1994.



La chiesa ripresa da via Besenghi angolo via Navali.

Ingresso da via Besenghi.

Retro della chiesa.
L'edificio, decorato con una serie di archetti ciechi e con le finestre ad ogiva schiacciata, riprende lo stile neogotico nordico inglese.

Parco posto sul retro dell'edificio.
Un tempo molto ampio e dotato di un campo di pallavolo ed una pista di pattinaggio.


L'interno della chiesa con la copertura lignea, da notare il profilo ad ogiva schiacciata dell' arco centrale. Sono una pregevole opera di falegnameria le scale a chiocciola, che portano al coro, ed i banchi di rovere con intagli provenienti dalla cappella delle Scolastiche. Per consentire lo svolgimento della nuova liturgia, dalla mensa è stata staccata la parte superiore dell'altare maggiore, opera di Laerdinando Perathoner St Ulrich Groden Tirolo (1909), dove erano site tre statue lignee con al centro la Vergine affiancata da due Angeli. Il pannello, che riveste la parte anteriore dell'altare, raffigura la Comunione di S. Stanislao Kostka, patrono della Polonia e primo beato della Compagnia di Gesù.


 In alto si possono apprezzare le vetrate nelle finestre ad ogiva schiacciata, questo tipo di
arco viene ripreso nelle cinque arcate sorrette da pilastri a fascio che dividono l'interno in tre navate.


La vetrata all'ingresso rappresenta la Natività e la visita dei Magi.

Ingresso in via Besenghi.

Le foto, dove non diversamente indicato, sono di Margherita Tauceri.

Fonti:
"San Vito" di Alfieri Seri Sergio Degli Ivanissevich
"Le Chiese di Trieste" di Giuseppe Cuscito
Sito ufficiale della Diocesi

1 commento:

  1. Le suore francesi di via Besenghi sono state delle religiose splendide che hanno fatto vivere a noi ragazze anni meravigliosi. Come non ricordare con affetto Madre Elena, della Svizzera francese, e madre Elisabetta. Persone così non le ho più trovate nella mia vita. Erano intelligenti, aperte di mentalità, buone, generose, sempre con un sorriso e una parola buona per noi ragazze. Facevano tanto per noi e io provo, nel ricordarle, tanto amore e riconoscenza. Paola

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