venerdì 21 agosto 2015

"Garofolini"

Sono delle bitte settecentesche in pietra bianca del Carso, con un ringrosso a forma di fungo nella parte terminale, che venivano chiamate "garofolini " o "garofolo" o "garofulin", si tratta comunque di termini del dialetto triestino che non trovano una corrispondenza specifica nei termini nautici della lingua italiana.


I "garofolini" superstiti lungo il Canal Grande

Le bitte erano alte circa un metro ed interrate per il doppio della loro altezza.
Si trovavano in Ponterosso, dove è possibile vederle tutt'ora, e servivano per legare i cavi d'ormeggio dei velieri che un tempo entravano nel Canale, ma erano posizionate anche lungo le rive e sul Molo San Carlo, oggi Molo Audace, prima alternate e poi sostituite dalle bitte in ghisa.




 Il Canale Grande: realizzato nel 1756 per facilitare il trasporto delle merci via mare era praticabile da grosse imbarcazioni a vela che venivano ormeggiate sulle bitte poste lungo le rive per poter scaricare le loro merci direttamente nei magazzini. Ancora oggi, lungo le rive del canale,si possono vedere diversi esemplari di bitte in pietra.


Riva Carciotti, oggi Riva III Novembre. In primo piano uno dei "garofolini", a lato  il palazzo fatto costruire dal mercante di stoffe greco Demetrio Carciotti su progetto di M. Pertsch.


Sul Molo San Carlo, dal 1922 Molo Audace, ripreso in un momento di grande attività, si possono notare le bitte in pietra, sulle quali vengono assicurate le gomene dei bastimenti ormeggiati per le operazioni di carico e scarico delle merci. Ai lati sono posizionati i fanali a gas, montati su delle basi in pietra che fungono da bitte.



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