Nel 1883, pochi anni dopo che il giardino pubblico era stato dedicato a Muzio de Tommasini, in prossimità dell'ingresso fu collocata una fontana monumentale in terracotta adornata da una scultura che rappresentava la dea Minerva, che venne denominata "Monumento a Trieste". L'opera fu un dono che Friedrich Bömches [1], ispettore superiore della Ferrovia Meridionale, volle fare alla città in segno di riconoscenza per aver ottenuto in breve tempo la cittadinanza, con il desiderio di vederla collocata in uno dei pubblici giardini della città, precisando che la terra cotta con la quale era composta l'opera avrebbe resistito perfettamente alle intemperie.
Nel giardino pubblico si trovavano due pozzi che offrivano un'ottima acqua e molti cittadini di primo mattino andavano a fare scorta non solo durante le siccità estive. Come si vede nel progetto, è stato previsto minuziosamente il collegamento sotterraneo con uno dei pozzi per fornire l'acqua alla fontana monumentale.
Pianta e sezione della fontana con le relative misure. Per gentile concessione del Comune di Trieste -Servizio Pianificazione Urbana – Archivio Tecnico Disegni (sigla ATD - Ts). |
La statua in precedenza fece parte dell'Esposizione Agricola - Industriale, da poco conclusa, che si era tenuta nell'ampia area del passeggio Sant'Andrea, dove era stata esposta nell'edificio numero 2, il più grande della fiera, dalla pluripremiata Wienerberger Ziegel-Fabrik und Baugesell-schaft (Fabbrica di mattoni e Società di costruzioni). Nel catalogo ufficiale della mostra veniva così descritta: "Una fontana monumentale in terracotta con pavimento in mosaico realizzata su disegno dell'i.r. cons. superiore R. de Hansen".
Descrizione del monumento
L'altezza totale del monumento, come già detto realizzato completamente in terracotta, è di m 4.52 e si eleva su due gradini, il primo di forma rettangolare misura 5.79 x 4.53, il secondo sagomato, sul basamento di m.1.41 si trova un rilievo con la testa di Medusa e una ghirlanda, ai lati due vasche semicircolari con gli sbocchi d'acqua e due genietti alati che cavalcano un delfino.
Sulla sommità l'imponente statua della dea Minerva di m 2.23. Minerva è un'antica divinità italica, entrata nel novero delle divinità romane probabilmente attraverso gli Etruschi, in seguito fu identificata con la greca Atena. Probabilmente venne scelta da Bömches per il primitivo significato che la vede protettrice di ogni forma di operosità artigiana e industriale, che ben si identificava con la Trieste del tempo.
Sulla sommità l'imponente statua della dea Minerva di m 2.23. Minerva è un'antica divinità italica, entrata nel novero delle divinità romane probabilmente attraverso gli Etruschi, in seguito fu identificata con la greca Atena. Probabilmente venne scelta da Bömches per il primitivo significato che la vede protettrice di ogni forma di operosità artigiana e industriale, che ben si identificava con la Trieste del tempo.
La fontana della dea Minerva, sopra le vasche semicircolari si nota la mancanza degli sbocchi d'acqua e dei due geni alati. Foto collezione Giorgetti. |
La fontana lascia il giardino pubblico
In una foto successiva della fontana si nota la mancanza dei due geni alati, forse più per un atto di vandalismo che per l'usura del materiale, il resto del monumento sembra integro e infatti con i suoi zampilli rimase a decorare il giardino fino a quando lasciò il posto al monumento in bronzo denominato “Finis Austriae”.
Il Consiglio Comunale decise la sostituzione della fontana nella seduta del 24 marzo 1919, probabilmente venne ritenuta di poco pregio e fu esiliata nei magazzini Comunali di viale Miramare dove vi rimase poco tempo, avendo la necessità di liberare il fondo da materiali ingombranti, il 23 settembre 1920 il Comune inviò una commissione alla quale faceva capo lo scrittore e storico Francesco Babudri con dei maestri scalpellini e il fotografo Pietro Opiglia, per valutare la qualità delle opere e delle pietre che si trovavano nel deposito, nella relazione si legge ...la Minerva spezzata in terracotta non ha alcun valore. ....Fine del Monumento a Trieste !
Il monumento “Finis Austriae” di Riccardo Ripamonti (Milano 1849-1930), fu collocato in occasione dell'annessione ufficiale della Venezia Giulia al Regno d'Italia, è composto da una figura femminile allegorica che rappresenta l'Italia che porta sulle spalle come un trofeo un’aquila bicefala morente. Sulla base una lastra con la seguente epigrafe: "Dono del comitato milanese - onoriamo l'esercito- XX marzo MCMXXI".
[1] Friedrich Bömches ingegnere viennese che nella seconda metà dell'ottocento, lavorò per la Direzione della Compagnia delle Ferrovie Meridionali (K.K. Priv. Sudbahn - Gesellschaft) con la carica di Direttore dei lavori del Porto Nuovo di Trieste. Scrisse svariati articoli di argomento tecnico, anche sul porto di Trieste, che comparvero in prestigiose riviste viennesi.
Bibliografia
Trieste una città senza monumenti a cura di Pier Paolo Sancin
Fontane a Trieste di F. De Vecchi - L. Resciniti - M. Vidulli Torlo
Il Borgo Franceschino F. Zubini
Catalogo Ufficiale dell'Esposizione Austr.-Ung. Agricolo-Industriale Trieste 1882
Enciclopedia Treccani
Passeggiate storiche tra monumenti, busti, lapidi e targhe di Trieste Itinerario n. 1 Giardino Pubblico “Muzio de Tommasini" comune di Trieste
Il deposito della pietra: la lunga guerra dei monumenti 1915-2008 di Diana De Rosa
Il Consiglio Comunale decise la sostituzione della fontana nella seduta del 24 marzo 1919, probabilmente venne ritenuta di poco pregio e fu esiliata nei magazzini Comunali di viale Miramare dove vi rimase poco tempo, avendo la necessità di liberare il fondo da materiali ingombranti, il 23 settembre 1920 il Comune inviò una commissione alla quale faceva capo lo scrittore e storico Francesco Babudri con dei maestri scalpellini e il fotografo Pietro Opiglia, per valutare la qualità delle opere e delle pietre che si trovavano nel deposito, nella relazione si legge ...la Minerva spezzata in terracotta non ha alcun valore. ....Fine del Monumento a Trieste !
Il monumento “Finis Austriae” di Riccardo Ripamonti (Milano 1849-1930), fu collocato in occasione dell'annessione ufficiale della Venezia Giulia al Regno d'Italia, è composto da una figura femminile allegorica che rappresenta l'Italia che porta sulle spalle come un trofeo un’aquila bicefala morente. Sulla base una lastra con la seguente epigrafe: "Dono del comitato milanese - onoriamo l'esercito- XX marzo MCMXXI".
Il monumento bronzeo della Finis Austriae di Riccardo Ripamonti sulla lastra la seguente epigrafe: "Dono del comitato milanese - onoriamo l'esercito- XX marzo MCMXXI". |
Bibliografia
Trieste una città senza monumenti a cura di Pier Paolo Sancin
Fontane a Trieste di F. De Vecchi - L. Resciniti - M. Vidulli Torlo
Il Borgo Franceschino F. Zubini
Catalogo Ufficiale dell'Esposizione Austr.-Ung. Agricolo-Industriale Trieste 1882
Enciclopedia Treccani
Passeggiate storiche tra monumenti, busti, lapidi e targhe di Trieste Itinerario n. 1 Giardino Pubblico “Muzio de Tommasini" comune di Trieste
Il deposito della pietra: la lunga guerra dei monumenti 1915-2008 di Diana De Rosa
..molto interessante, complimenti per lo studio eseguito.
RispondiElimina..molto interessante, complimenti per lo studio eseguito.
RispondiEliminaMolte grazie
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