lunedì 2 novembre 2015

San Giusto martire: 2 oppure 3 novembre?

Oggi siamo abituati a festeggiare San Giusto, patrono di Trieste, il 3 novembre.
Peraltro, così è scritto su ogni calendario ed agenda, e così sembrerebbe esser sempre stato... ma ne siamo sicuri?

In realtà, la decisione di festeggiare San Giusto il 3 novembre è cosa recente: la data "esatta", festeggiata fino a meno di un secolo fa, era il 2 novembre.

A ricordarcelo e confermarcelo, molti documenti storici, anche importanti... ad esempio, nel famoso Atto di accettazione della Donazione di Trieste, inviato dal Duca Leopoldo d'Austria al Dominio Tergestino del 30 settembre 1382 è scritto:

I cittadini di Trieste, i loro eredi e successori dovranno ogni anno nel giorno di San Giusto martire, il quale cade nel dì 2 di novembre, dare a Noi, ai nostri eredi e successori nella città di Trieste a titolo di censo annuo cento orne di vino Ribolla della migliore qualità che si potrà avere in quell'anno

E nell'"Acta Sanctorum Novembris". pubblicato nel 1887, la commemorazione di "S. Justus M. Tergesti" è riportata in "dies secunda":


Ed anche dai quotidiani triestini, fino al 1914 indubbiamente di desume che la festività cadeva il 2 novembre.

E allora?
Se nel 1382 cadeva il 2 novembre, ed altrettanto ancora nel 1914 ... quand'è che si è deciso di spostarlo al 3 novembre?
E per quale motivo?

Circola una spiegazione, che sa tanto di abborracciata scusa, che richiama presunte e non ben comprensibili "esigenze liturgiche": poiché il 2 novembre cade la commemorazione dei defunti, per evitarne la sovrapposizione la commemorazione di San Giusto sarebbe stata posticipata al giorno successivo...
A parte il fatto che non si comprende perché ad un certo punto questa sovrapposizione di date abbia cominciato a creare qualche problema, visto che è dall'anno di grazia 988 che ciò avveniva senza soverchi fastidi, basti osservare che il 2 novembre continuano ad essere solennemente festeggiati alcuni altri santi: ad esempio, Sant'Ambrogio Abate continua indefessamente ad esser festeggiato il 2 novembre, in barba a qualsiasi sovrapposizione...
Non solo: ma lo stesso San Giusto è patrono non solo di Trieste, ma anche di Albona-Labin; e qui viene solennemente festeggiato il 2 novembre.

Il motivo di questo altrimenti inspiegabile "spostamento" in realtà sembrerebbe essere del tutto politico: il 3 novembre 1918 era attraccata a Trieste la torpediniera Audace, ed il Regio Esercito italiano aveva occupato la città.
Si trattava della famosa "redenzione", tanto millantata e mitizzata, ma in realtà molto poco sentita dalla popolazione locale (che non tardò a soprannominare la torpediniera Audace "la maledetta barca").
Il governatore militare si trovò quindi nella necessità, già dall'anno successivo, di indurre i triestini - ormai "italiani ciapai col s'ciopo" - a festeggiare il 3 novembre, giorno della presunta "redenzione"... e quale miglior sotterfugio, se non quello di spostare inopinatamente il giorno della festività del patrono, tanto caro ai Triestini, facendolo coincidere così con l'anniversario dell'occupazione?
Detto, fatto: i Triestini si trovarono così, loro malgrado, a festeggiare il giorno della loro presunta "liberazione"...

1 commento:

  1. E invece no. Stavolta i cattivi italiani, colpevoli di ogni misfatto ai danni della povera Trieste, non c'entrano proprio nulla (del resto, con quale autorità il governatore militare avrebbe potuto imporre alla Chiesa di spostare la data della celebrazione del patrono? Oltre a tutto in un periodo in cui Stato italiano e Chiesa cattolica neppure si parlavano?).
    La "riposizione" (così si chiama in termine tecnico) della festa dal 2 al 3 novembre fu infatti disposta nel 1915 dal vescovo Andrea Karlin, il più sfegatatamente filoasburgico dei sei vescovi slavi che l'autorità imperiale impose a Trieste nel tentativo di contrastarne l'italianità. E il motivo fu esattamente quello che Lei crede specioso, ovvero l'occorrenza perpetua con la Commemorazione dei fedeli defunti. La disposizione fu infatti adottata in conseguenza della bolla "Incruentum altaris" di papa Benedetto XV, emessa il 20 agosto 1915, che disponeva, dato il grande numero di morti nella guerra mondiale in corso, la facoltà per ogni sacerdote di celebrare tre messe il giorno 2 novembre per suffragarli. In conseguenza dell'accresciuta importanza della commemorazione dei defunti si colse l'occasione per allineare la diocesi di Trieste (ma anche le altre chiese locali il cui patrono cadeva il 2 novembre) con il resto dell'orbe cattolico: da quell'anno anche a Trieste si sarebbe celebrato il giorno dei morti il 2 novembre, mentre il santo patrono sarebbe stato riposto in perpetuo al 3 (tranne nel caso in cui il 2 cadesse di domenica: siccome la domenica è giorno di gioia non si poteva dedicarla ai defunti, quindi la commemorazione dei defunti slittava a lunedì 3 e san Giusto riprendeva il suo posto domenica 2: cosa che accadde negli anni 1919, 1924, 1930, 1941, 1947, 1952, 1958 e 1969 - poi con il nuovo calendario emanato nel 1969 da Paolo VI i morti si celebrano sempre il 2, anche se cade di domenica). Quanto al fatto che il 2 novembre si celebrino altri santi, bisogna intendersi su quel che significa "celebrare". Una cosa infatti è il Martirologio, ove sono registrati i santi al giorno della loro nascita al cielo (da questo dipendono gli Acta Sanctorum), e un'altra è il Calendario liturgico, che regola invece la celebrazione liturgica dei santi. Il 2 novembre, pur registrando nel Martirologio diversi santi (com'è ovvio, visto che si può morire in qualsiasi giorno dell'anno), non prevede che si celebri liturgicamente nessun santo, in nessuna diocesi. Dovunque si celebra solo e soltanto la commemorazione dei defunti. Tutti i santi nati al cielo il 2 novembre si celebrano liturgicamente in altre giornate.
    Tutto qui. Nessun inganno, nessun raggiro, nessun complotto.

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