mercoledì 28 dicembre 2016

"Panorama Internazionale" e il precinema



Piazza della Borsa, a sinistra il palazzo settecentesco che ospitava il "Panorama Internazionale".

Iniziamo facendo un passo indietro, per ricordare che una delle più diffuse forme di svago del tempo erano le feste e le fiere, che si tenevano soprattutto in Acquedotto, in quanto offriva ampi spazi. Per diversi mesi vi stazionava un modesto parco dei divertimenti, con baracconi del tiro a segno, teatri di marionette e burattini, spettacoli con le pulci ammaestrate e le immancabili bancarelle che vendevano semplici giocattoli. Altri e più particolari ambulanti si sistemavano in zona con baracche, anche realizzate solo con tende, che ospitavano delle semplici strumentazioni, dove, con un soldo, i clienti potevano vedere le immagini proiettate, con l'aiuto di candele o lampade a olio, dalle lanterne magiche. Potete immaginare come queste attrazioni fossero le più apprezzate e come la società dell’epoca ne venisse rapita. Con il tempo, anche grazie alla rivoluzione apportata dall'energia elettrica, arrivarono degli apparecchi sempre più raffinati e dai nomi curiosi: taumatropio, stereoscopio, caleidoscopio e il ricercatissimo mondo nuovo, un apparecchio simile nel funzionamento alla lanterna magica, dove però le immagini, invece che essere proiettate da una scatola verso l'esterno, erano fruibili guardando dentro la scatola stessa, poteva quindi essere usato in ogni luogo e non necessitava di ambienti particolarmente bui.
Bisogna pensare che la fotografia fa le sue prime apparizioni sperimentali nel 1839, ma si dovrà attendere ancora diversi anni per una sua discreta diffusione, per questo motivo nelle "scatole magiche" venivano solitamente inseriti vetri dipinti a mano con immagini sacre o di paesaggi o fiabe. In tutte le proiezione giocava comunque un ruolo fondamentale l'abilità che aveva l'imbonitore nel commentare le scene e creare suggestioni che animavano soprattutto la fantasia dei bambini, anche se gli spettacoli erano seguiti con entusiasmo dalle persone di tutte le età, che senza muoversi dalla città potevano conoscere paesi dei quali avevano solo sentito parlare e vedere immagini di terre lontane, reali o inventate che fossero. Credo che sia innegabile il ruolo didattico e informativo che ebbe la diffusione di queste immagini.


Il Mondo nuovo è uno strumento ottico di intrattenimento popolare, con cui è possibile vedere le "vedute ottiche", disegnate o stampate su carta e colorate a mano, retroilluminate da una candela.
Questo è dotato di spallacci. Foto di Museo di Stato di Württemberg



Nelle fiere venivano usati diversi tipi di visori stereoscopici più voluminosi e meno raffinati di questo, che essendo maneggevole e discretamente economico, era più diffuso nei salotti, assieme alle stereoscopie, soprattutto di paesaggi, monumenti e ritratti.
Immagine tratta da "Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano".

Nel 1895 a Parigi i fratelli Lumiere presentano al pubblico le "fotografie in movimento", tecnica che arriverà nella nostra città l'anno successivo e sarà presentata al foyer dell' Anfiteatro Fenice con il nome di "proiezioni animate". Prevalentemente sono gestite da ambulanti che si spostano da una città all'altra con apparecchi e attrezzature di loro proprietà, talvolta piuttosto grossolane. Questa novità genera subito molto entusiasmo e vengono aperti diversi teatrini estivi (uno si trovava nel fondo Ralli, via Giulia 3), le proiezioni comunque sono eseguite anche in piccoli locali improvvisati e suscitano un notevole interesse, specialmente quando relative ad argomenti di attualità. Le figure però sono spesso sfocate e tremolanti, con la conseguenza che gli occhi degli spettatori ne risultano velocemente affaticati, questo uno dei motivi per cui le apparecchiature per proiezioni di immagini fisse, che da molti anni si trovano installate in diversi locali, continuano ad avere una folta presenza di pubblico. 
Tutti questi nuovi strumenti erano molto ricercati nei salotti dei cittadini più abbienti per stupire e divertire gli amici, venivano quindi realizzati anche in dimensioni più contenute e spesso impreziositi con involucri in legno pregiato.
Gli studi condotti sulla proiezione dell'immagine sia statica che in movimento che si concretizzano in una svariata quantità di dispositivi ottici entrano a far parte del cosiddetto precinema.

Uno dei posti di maggior rilievo della città è il "Panorama Internazionale", sito in un palazzo settecentesco in piazza della Borsa 14, dove si poteva fruire, a pagamento, di dispositivi ottici per le proiezioni di immagini in movimento. Il luogo era fornito di molte apparecchiature dai nomi strani, come lo zootropio, che venivano cambiate a ritmo continuo, segno delle rapide innovazioni che in questo periodo hanno contraddistinto questo tipo di intrattenimento. Una delle maggiori novità fu il "Cinematografo Edison" o kinetoscopio, si trattava di una grande cassa con un oculare, dove lo spettatore guardava e contemporaneamente girava una manovella facendo scorrere la pellicola, cosa che, in modo quasi analogo a strumenti più recenti, dava la sensazione del movimento. Quando le scene lo richiedevano, il filmato veniva accompagnato da un suono che poteva essere ascoltato tramite un tubicino da avvicinare all'orecchio (antenato delle cuffie auricolari). L'apparecchio consentiva la visione ad uno spettatore per volta e, grazie anche a questa obbligata privacy, nella scelta dei soggetti si potevano trovare brevi sequenze licenziose di cui non si conoscono i titoli, ma che venivano pubblicizzate come "soltanto per signori".

"Cinematografo Edison" o kinetoscopio è un apparecchio ideato da Thomas Edison nel 1888.
  Il filmato, come si vede nella foto, veniva accompagnato da un suono che poteva essere ascoltato tramite un tubicino da avvicinare all'orecchio (antenato delle cuffie auricolari). Immagine tratta da Wikipedia.

Mutoscope dispositivo cinematografico inventato da Windsor McCay e brevettato da Herman Casler il 21 novembre 1894.
Immagine tratta da Wikipedia.


In questa immagine si vede la parte interna del mutoscopio, formata da un blocchetto di foglietti su cui sono disegnate o stampate immagini che riproducono in sequenza posizioni successive di un soggetto animato, il rapido scorrere delle stesse dava la sensazione del movimento. Per vedere proiezioni diverse la bobina centrale veniva sostituita.
Immagine tratta da: Kurt W, Arqueología del cine, Destino, Barcelona, 1965, 264 p

Nel marzo del 1900 l'esercizio cambia gestione e nei giornali si trovano citazioni del tipo:-Nel locale che in precedenza aveva ospitato a lungo il "Panorama Internazionale" si terrà lo spettacolo...-: In un volantino pubblicitario si legge che nel negozio è possibile osservare delle "vedute ottimamente riuscite e di una speciale chiarezza", vantandosi, in modo polemico nei confronti del cinema, di poter proporre al pubblico una serie di quadri sugli avvenimenti di maggior spicco della ribalta internazionale, come la guerra anglo-boera e l'Esposizione di Parigi. Spesso è proprio l'argomento della proiezione ad attirare il pubblico, che ha la sensazione di assistere in prima persona ai fatti letti sui quotidiani. La stampa riporta che il 13 dicembre il locale viene riaperto dopo il restauro, rimane un'ultima testimonianza del 23 febbraio 1901, dove si legge che si possono trovare degli apparecchi detti "Mutoscopi" inventati da poco, che consistono in una scatola illuminata dalla luce elettrica, dove, dopo aver inserito una moneta, lo spettatore guardando in un oculare attraverso una lente e facendo ruotare il cilindro per mezzo di una manovella crea un movimento rapido dei cartoncini, sui quali è disegnata una sequenza di immagini o di fotografie, fissati al cilindro stesso e grazie al fenomeno della persistenza delle immagini, le figure delle vignette apparivano in movimento. In pratica viene riproposto in modo più elaborato il "flip book". Come tutte le novità anche questo apparecchio ha un grande successo, che sarà molto più duraturo del previsto.
Non vengono riportate ulteriori notizie sul locale, la casa sarà demolita per permettere nel 1903 la costruzione del palazzo Steinfeld, dove, al pianterreno, aprirà nel 1905 il Cinematografo Americano.


Ancora una veduta di piazza della Borsa con a sinistra il palazzo dove aveva sede il "Panorama Internazionale"

Le foto dove non diversamente indicato, fanno parte della mia collezione personale

Testi consultati:
Prima del cinema "Le Lanterne Magiche" Cataloghi Marsilio
"Trieste e il cinema" di Fulvio Toffoli
"Trieste al Cinema" 1896-1918 di Dejan Kosanović.
"I Fratelli Lumiere" di Carla Poesio
"Trieste Romantica" edizioni Italo Svevo

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