Dipendenti delle Poste posano nell'atrio del palazzo, alle spalle il busto di Vittorio Emanuele. |
Il Palazzo delle Poste e Telegrafi venne costruito per volere dell'Impero Asburgico che, con l'aumentare dei traffici portuali, vedeva la necessità di un nuovo ufficio postale. Il progetto fu affidato all'architetto austriaco Friedrich Setz e venne inaugurato nel 1894.
Dopo che nel 1918, alla caduta dell'impero, la statua dell'imperatore Francesco Giuseppe fu infranta; nel il 1924, al lato opposto dell'atrio, salendo il maestoso scalone in pietra che conduce al primo piano, in corrispondenza alla nicchia centrale, venne posto su un'alta base di marmo il busto bronzeo del re Vittorio Emanuele III, opera dello scultore Fortunato Longo. Per creare un'armonia di linee la balaustra in marmo venne interrotta nel punto d'inserimento del monumento e vennero spostati i due pilastrini per portarli a chiusura della balconata.
La raffigurazione del re rimase in quella collocazione fino al 1943, in seguito la balaustra venne ricostruita, ma restarono i due pilastri a disturbare lo spazio davanti alla nicchia centrale.
Nella foto si vede la parete con gli spazi lasciati vuoti dai tre dipinti a olio inseriti nelle nicchie, che rappresentavano delle figure femminili simboleggianti: "l'Allegoria del Telegrafo", "l'Allegoria dell' Austria" e "l'Allegoria della Posta".
Foto tratta dal catalogo del Civico Museo del Risorgimento ed Rotary Club Trieste |
Foto tratta dal sito http://museodelrisorgimentotrieste.it/ |
Nel 1972 il busto fu donato dall'Unione Monarchica Italiana al Museo del Risorgimento, dove oggi si può ancora vedere.
Le foto dove non diversamente indicato, fanno parte della collezione personale.
Testi consultati:
"Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa" a cura di Elena Clari e Bruno Crevato-Selvaggi
"Il Civico Museo del Risorgimento e il Sacrario di Oberdan a Trieste" L.Ruaro Loseri B.M.Favetta
unsere arme Franz....sigh
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